Nonostante questi ultimi due anni siano stati particolarmente difficoltosi, soprattutto sotto il profilo economico, per molte delle famiglie che si sono trovate a fare i conti con gli effetti della pandemia, il desiderio di investire nel mercato immobiliare non si è spento.
Secondo quanto evidenziato infatti da Nomisma nel suo studio “La Casa e gli italiani”, la vendita e l’acquisto di immobili in questo 2021 avrà un ritmo più incoraggiante del previsto.
Voglia di comprare casa, ma occhio alle disponibilità
Sono 3,3 milioni i nostri connazionali che si dichiarano intenzionati ad acquistare un immobile in questo 2021, un numero che corrisponde al 12,8%, molto maggiore della percentuale che era stata stimata nel 2020 (9,5%).
Questa tendenza, stando a quanto espresso da Nomisma, sarebbe conseguenza di un atteggiamento emotivo degli italiani, in questo particolare momento storico, incapaci di vedere le loro reali potenzialità dopo due anni di pandemia che hanno portato in linea generale ad un maggior risparmio.
A questo proposito l’Istituto ha suddiviso i potenziali acquirenti in tre diverse categorie:
- gli “equipaggiati” (3,9%) con un reddito adeguato a finalizzare una compravendita in linea con i propri desideri,
- gli “incauti” (7%) con un reddito sufficiente ma non abbastanza per affrontare un acquisto,
- e gli “inesperti” (1,9%) che pur non avendo le disponibilità necessarie non abbandonano il progetto di comprare casa.
Come si struttura la domanda?
La casa di proprietà sembra però essere in cima ai desideri della popolazione più anziana, con l’81,5% di proprietari nella fascia d’età compresa tra i 65 e i 74 anni e l’89,7% tra chi ha più di 75 anni.
I giovani sembrano preferire ancora molto l’affitto, con il 29,6% degli under 35 e il 36,7% tra coloro che hanno un’età dai 35 ai 44 anni. Nonostante ciò, il 23% dei giovani intende nel corso del prossimo anno muoversi per comprare una casa.
Non solo l’acquisto di nuovi immobili, a interessare gli italiani sono anche interventi di ristrutturazione immobiliare (12,3 milioni di famiglie), magari con il supporto del Superbonus 110% (9 milioni di famiglie), anche se solamente il 9% ha avviato a questo proposito iniziative concrete.